donne senza memoria

Donne senza memoria incuneate nei colombari
dormono un sonno da letto d’uova, senza fallo.
Sonno di camere a ore, da lenzuola spaiate, da vite
divise. L’uniforme gualcita del cuscino parla
al grammofono delle scale su cui Parker rivà
senza affanni, del bop di un pianto speso
male, salivato, su boulevard seminati di gusci aperti.
A loro sempre l’estate viene per la prima volta.

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