EST!

I bicchieri dissanguati sopra la congiura dei tavoli.
La maitresse ha smesso, con le labbra fuma
tende la mano – la terra, il cielo e questi culi…
I piccioni sdrucciolano sul tetto decrepito
beccano un buco via l’altro, cercano senza trovare.
Siamo noi, gli animali imbellettati nel piatto,
gulasch di malinconia e scopamenti ipotetici.
Ogni cosa rifugge, resta il fondale.
I confini dell’impero si allentano,
l’indifferenza replica alle gioie disattese
al fragore che fa la casa del padre mentre crolla.

settembre 2017

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