lettere in nero | poesie
Poiché, urtando contro la memoria, il tempo si scoprirà senza diritti. Bassa marea. Io fumo al buio e inalo la putredine dell’aria.
Iosif Brodskij

pornoteca
Sul bidet non c’era posto per i fiori

donne senza memoria
Donne senza memoria incuneate nei colombari dormono un sonno da letto d’uova

fumerò, vestito di nero
Fumerò, vestito di nero, come certi violinisti,
davanti alle separazioni ferroviarie,
la conseguenza di un assolo d’addio.

il fertile passo
Il fertile passo di un’altra consorte
incede nel mio appassito giardino

chanson de blackboule’
un’eco a Emanuel Carnevali
Come il tempo dissipa la sua banalità
nella geometria dei cicli mestruali

la crisi del ’17
Un foulard è nel cellophane, vicino ai libri.
Una foto nella carta una capitale
un pavimento a scacchi e due ballerini di tango.

apnea
Chiedo di lei a un passante che mi strappa via
tutti i denti e li scaraventa oltre l’ostacolo.

ritorni
Disperdo la razione migliore del seme nella sterilità del verso.

alla prima pioggia
Alla prima pioggia, in maggio
le canalette di casa hanno evacuato
un profluvio di mozziconi

tramontata
Tramontata più di ieri, quando appena un ciglio
da soubrette sull’altro scema e t’inguaina
un mascara di stenti sul viso patibolare

est!
I bicchieri dissanguati sopra la congiura dei tavoli

il riproporsi dello stordimento
È il riproporsi dello stordimento
la coercizione mirabile del tempo.

la spina
Eccola, la spina che morde il calcagno.
Tra bocca e ano, la miseria.

passaggio
L’umanità nella tua fica celeste – dodici mesi nella malattia
ha impiccato la notte sfiancata alla serranda,
stamattina presto.

II / I
Il giorno ischemico cuce
la tenerezza all’età del ferro,
delle schiene spezzate.
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