il fertile passo

il fertile passo vincenzo montisano Il fertile passo di un’altra consorteincede nel mio appassito giardino —vieni a rinascere, dice, svelto,vieni a toccare il buio di morte stelle.Dove prima stava, sta un vuoto giaciglioe il tempo è l’altro, per lei, il mondo immondo,e la forza la resa, il mestiere il diniegoe la casa l’ombra di uno […]

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tramontata

tramontata vincenzo montisano Tramontata più di ieri, quando appena un ciglioda soubrette sull’altro scema e t’inguainaun mascara di stenti sul viso patibolare sei — s’issa imbandierata alle goledella città la musica tutta, vocali le cordes’innervano all’Infinito mai nereggiato su carta. Mi snidi nel fatuo cabaret degli anni,ché già allo slatto mi uccise due volte,per concezione […]

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alla prima pioggia

alla prima pioggia vincenzo montisano Alla prima pioggia, in maggiole canalette di casa hanno evacuatoun profluvio di mozziconi, domaniritirano l’umido, poi l’intera stirpedi un insetto s’è schiusa in un grappolod’uova fuggite via brulicante pensieridentro al lavandino, nel panico nudoho visto il futuro accanto alla docciatagliarmi la gola, fluire insieme all’urina,e il genocidio s’è consumato graziea […]

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fumerò vestito di nero

fumerò, vestito di nero vincenzo montisano Fumerò, vestito di nero, come certi violinisti,davanti alle separazioni ferroviarieconseguenze d’un assolo d’addio.Tè sfilacciato il tuo vecchio Holbourne,nel gas del treno che scioglie versoMilano una masochistica prognosi memoriale.Sei ventuno coppie d’ali –età selvaggia, d’inaccessibile logica –m’hai chiesto: «tagliamele, alla radice dellaschiena», capelli di rosa dipinti,design da ragazza spezzata,giacca turchese […]

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la fede

la fede vincenzo montisano «Siediti sul bidet» dissi a L. Lei aprì le gambe e ci si sedette. Sulla schiena curva potevo contarle vertebre. La finestra aperta, i nei gettati sulla pelle e intirizziti dall’inverno – L. aveva molti più nei di S.Le dissi «apri l’acqua fredda», e lo scroscio si diluì nel ronzio del […]

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il riproporsi dello stordimento

il riproporsi dello stordimento vincenzo montisano È il riproporsi dello stordimentola coercizione mirabile del tempo.Mi prende per gradi la qualità del suo sadismo risalecome asfissiando l’ombra il piccoluccicante, terminale, delle montagne ferrose.Nel sadismo occorre risolutezza. Succhiatole il respiro in boccadall’esofago la mano alle spugne polmonariil nodo della lotta cede alla responsabilità del dolore.La sopravvivenza è […]

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LE COSE CHE VANNO

le cose che vanno vincenzo montisano Un’altra stanza d’albergo. Le polaroid sparpagliate tra i pacchetti di Marlboro vuoti e i ritagli di giornale macchiati di vodka. Incenerisco piccoli pezzi di carta con l’accendino.Bussano alla porta. – Servizio in camera.– Lascia lì e vattene! – dico.La poca luce sfuma i contorni dell’arredamento. Il tavolo ricorda gli […]

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